Su quest'isola si guadagnano milioni di euro senza fare nulla: come sfruttano l'IA

Sull'isola di Anguilla proventi da record grazie alla registrazione dei domini internete .ai

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

Content Specialist

Ha conseguito un Master in Marketing Management e Google Digital Training su Marketing digitale. Si occupa della creazione di contenuti in ottica SEO e dello sviluppo di strategie marketing attraverso canali digitali.

Anguilla, un piccolo paradiso dei Caraibi noto per le sue spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, ha trovato una nuova fonte di sostentamento in un luogo inaspettato: il mondo digitale. Dopo anni di difficoltà segnati da un devastante uragano nel 2017 e l’impatto della pandemia globale, l’isola si è aggrappata a una risorsa inaspettata per riprendersi: il suo dominio di primo livello .ai.

Nel 1988, quando Internet stava ancora muovendo i primi passi, Anguilla ha ricevuto il dominio .ai, senza sapere che sarebbe diventato un bene così prezioso. La Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) assegnò due lettere a ogni paese, e Anguilla si ritrovò con .ai, un’attribuzione che oggi si rivela essere una benedizione finanziaria.

Attraverso una commissione su ogni registrazione per gli indirizzi Internet che terminano con “.ai”, Anguilla ha iniziato a raccogliere una somma significativa di denaro. Nel 2023, il governo ha annunciato di aver raccolto circa 32 milioni di dollari, rappresentanti circa il 10% del prodotto interno lordo dell’isola. Questo flusso di entrate ha segnato una svolta per Anguilla, che ora guarda al futuro con ottimismo e ambizione.

La recente crescita nell’interesse per il dominio .ai è stata alimentata dall’ascesa dell’intelligenza artificiale. Con sempre più aziende che cercano di posizionarsi nel mercato dell’IA, la richiesta per questo dominio è aumentata in modo esponenziale. Nel 2022, con il lancio di ChatGPT, un assistente virtuale alimentato da intelligenza artificiale, le registrazioni dei domini .ai sono letteralmente esplose.

Il premier di Anguilla, Ellis Webster, ha delineato un piano ambizioso per utilizzare i proventi derivanti dal dominio .ai. In primo luogo, il denaro verrà destinato a fornire assistenza sanitaria gratuita agli anziani sopra i 70 anni, oltre alla costruzione di una scuola e di un centro professionale per investire nell’istruzione e nella formazione della giovane generazione.

Ma le ambizioni di Anguilla non si fermano qui. Il governo mira a migliorare i servizi del proprio aeroporto e a finanziare eventi e strutture sportive per promuovere lo sviluppo turistico e culturale dell’isola. Questi investimenti mirano a diversificare l’economia di Anguilla, riducendo la sua dipendenza dal turismo e aprendo nuove opportunità per la crescita e lo sviluppo sostenibile.

Il caso di Anguilla non è unico nel panorama digitale. Anche altre nazioni, come Tuvalu, hanno trovato nuove fonti di ricchezza attraverso i loro domini di primo livello. Tuvalu, ad esempio, ha guadagnato notevoli entrate grazie al dominio .tv, vendendo i diritti a giganti della tecnologia come Amazon e utilizzando i proventi per finanziare progetti di sviluppo sociale ed economico.

In un’era in cui il mondo si sta sempre più spostando online, l’esempio di Anguilla dimostra che anche le risorse digitali possono trasformarsi in opportunità tangibili per le comunità locali. Mentre l’isola guarda al futuro con speranza, il suo dominio .ai rappresenta un faro di rinascita e progresso, illuminando il cammino verso una nuova era di prosperità.

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